La Nature Restoration Law (NRL) è il nuovo regolamento europeo che fissa obiettivi e standard per il Ripristino degli ecosistemi naturali.
La Nature Restoration Law (NRL) è il nuovo regolamento europeo che fissa obiettivi e standard per il Ripristino degli ecosistemi naturali, approvato finalmente con 329 a favore, 275 contrari e 24 astenuti al Parlamento Europeo pochi giorni fà, il 27/02.
Un accordo storico, che va nella direzione di consolidare la Strategia sulla biodiversità per il 2030 – di cui è parte integrante – e contribuisce a rispettare gli impegni presi dall’UE e dagli Stati Membri a livello internazionale, in particolare il quadro globale per la biodiversità delle Nazioni Unite di Kunming-Montreal, concordato alla Conferenza delle Nazioni Unite sulla biodiversità del 2022 (COP15).
La legge ha avuto un iter quantomeno travagliato: la proposta originaria, presentata dalla Commissione europea a giugno del 2023, è stata molto ridimensionata dalla votazione in plenaria del Parlamento a luglio, per poi passare al trilogo – una negoziazione del testo così emerso tra le tre istituzioni europee, Parlamento, Commissione e Consiglio – e approdare in commissione Ambiente il 29 novembre scorso.
Che significa ripristinare la natura e gli habitat degradati?
Effetti delle attività di ripristino di ecosistemi degradati in Belgio,
Torgny Natagora, Campagna RestoreNature
Vuol dire favorire il recupero e la riqualificazione di ecosistemi che sono stati danneggiati o distrutti e i cui equilibri sono stati degradati. In particolare, il regolamento interessa i terreni agricoli, gli impollinatori, le foreste e torbiere, gli ecosistemi marini, d’acqua dolce e urbani.
Il regolamento mira, infatti, a mettere in atto misure per ripristinare almeno il 20% delle aree terrestri e marine dell’UE entro il 2030, almeno il 60% degli habitat in cattive condizioni entro il 2040 e almeno il 90% entro il 2050. Stabilisce obiettivi e obblighi specifici e giuridicamente vincolanti per il ripristino della natura in ciascuno degli ecosistemi sopra indicati.
Misure che oggi si rendono più indispensabili che mai. Com’è noto, infatti, l’81% degli habitat in Europa versa in cattivo stato di conservazione e una specie su tre di api e farfalle è in declino, ma allo stesso tempo almeno il 75% delle colture alimentari dipende dagli impollinatori. Inoltre, il ripristino della natura è un investimento in grado di garantire numerosi benefici al di là del miglioramento dello stato della biodiversità o dello stoccaggio di carbonio, in particolare sociali, economici e sulla salute umana. La stessa Unione Europea riferisce che ogni euro investito nel ripristino della natura corrisponde ad un vantaggio dagli 8 ai 38 euro.
Perché la NRL è importante per gli insetti impollinatori?
La NRL prende atto quindi del drastico e drammatico declino dell’abbondanza e della diversità degli insetti impollinatori selvatici in Europa – causate appunto dalla degradazione e frammentazione degli habitat, dall’inquinamento da agenti fisici e chimici, nonché dai cambiamenti climatici – dedicandogli, a riprova dell’importanza che essi rivestono, un articolo specifico, al pari dei diversi tipi di ecosistemi.
L’art.8 del regolamento, che nel corso delI’iter legislativo ha subito un significativo ridimensionamento, introduce requisiti specifici per gliStati membri, che devono definire misure per invertire il declino delle popolazioni di impollinatori entro il 2030. Sulla base degli atti delegati adottati dalla Commissione per stabilire un metodo scientifico per monitorare la diversità e le popolazioni di impollinatori, inoltre, gli Stati membri dovranno monitorare i progressi in questo senso almeno ogni sei anni dopo il 2030.
Anche con riferimento agli ecosistemi agricoli, la NRL richiede agli Stati membri di mettere in atto misure volte a ottenere l’aumento di almeno due dei tre seguenti indicatori:
– il grassland butterfly index
– stock di carbonio organico nei terreni minerali coltivati
– quota di terreni agricoli con caratteristiche paesaggistiche ad alta diversità (HDLF)
Ma chiede agli Stati anche di ripristinare i suoli organici in uso agricolo che costituiscono torbiere drenate.
Il regolamento prevede poi obiettivi e obblighi per gli ecosistemi forestali, marini, urbani, per le zone umide, le acque interne e la connettività fluviale, le praterie, le torbiere ecc. E stabilisce il Requisito di non deterioramento, ovvero l’obbligo di prevenire il deterioramento significativo delle aree soggette a ripristino che hanno raggiunto buone condizioni e delle aree in cui si trovano gli habitat terrestri e marini elencati negli allegati I e II.
Nonostante il testo lasci ampia discrezionalità agli Stati in fase di applicazione e sia stato indebolito rispetto a come inizialmente, l’approvazione della Nature Restoration Law rappresenta un importante pilastro del New Green Deal per affrontare la crisi ambientale e per realizzare la transizione ecologica dei territori. Ora tocca ai singoli Stati Membri recepire la legge e tradurre in realtà le indicazioni da tradurre velocemente nei Piani di attuazione nazionale, fissando obiettivi misurabili che riguarderanno il recupero e ripristino dei diversi ecosistemi, dagli ambiti agricoli a quelli urbani dalle foreste agli ecosistemi marini.
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